Caricamento

Naturarte

Presentazione di Francesca Pensa, 1999 Naturarte Lodi

Pietre, legno, corda, metallo, sabbia : questi sono i materiali, certo non unici, della scultura di Michele Lorenzelli.
Vi sono, in realtà, nel percorso dell’autore, anche prove classificabili come pittura, ma in esse, appare molto forte il legame con l’esperienza plastica, sulla quale sembra maggiormente concentrarsi la ricerca espressiva dell’artista.
La pietra, materiale millenario della scultura, è impiegato secondo modalità particolari: sassi, di misura differente, posati spesso su un fondo di sabbia, possono costituire la sostanza di varie opere, rilevando provenienze diverse ed una precedente e attenta cernita che ha percorso le rive dei fiumi, i campi dissodati da un probabile intervento dell’uomo, i sentieri e i boschi del paesaggio rurale.
Il legno , invece, può provenire dai residui della produzione industriale e definirsi come scarto al quale viene riconosciuta una nuova vita e una dignità estetica, suggerita proprio da una trasposizione in una funzione diversa da quella per cui era stato originariamente lavorato.
Insieme alla corda, che spesso lega e tiene uniti gli elementi compositivi, appropriandosi comunque di valenze estetiche e definendosi come inconsueta linea non solo di contorno ma anche di singolare forza signica, compare il metallo, anch’esso connotato da una apparenza spesso residuale, evidente soprattutto nella superficie, resa opaca da una patina di ruggine antica.
Questi materiali volutamente e significativamente poveri, possono essere variamente manipolati e vengono proposti in composizioni che si rivelano attentamente studiate e regolate da una ben calcolata ricerca espressiva.
Lorenzelli afferma che all’origine dei suoi lavori sono da collocare un ricordo, una sensazione trascorsa, un’immagine scaturita da una riflessione della coscienza; il percorso che porta alla realizzazione finale decanta però ogni riferimento al reale, volgendo il risultato artistico verso una dimensione di completo allontanamento da qualsiasi illusionismo mimetico della rappresentazione.
I materiali impiegati, che nella loro sembianza possono rivelare una storia passata, vengono ordinati secondo attente composizioni formali, spesso intrise di geometrismi raffinati ed eleganti, in una ricerca che arriva ad una sintetica spoliazione e a una eliminazione assoluta di ogni effetto superfluo, in un nitore plastico ed espressivo che ordina secondo schemi precisi gli elementi derivati dalla spontaneità della natura e gli scarti abbandonati del consumo contemporaneo.
Materiali diversi e quindi risultati differenti ampliano poi la riflessione artistica di Michele Lorenzelli, ma costanti appaiono i motivi di fondo che contraddistinguono tutta la produzione dello scultore, in una linea di emblematica coerenza, comunque aperta alle evoluzioni di una poetica in costante ricerca.

Francesca Pensa

Via Clefi, 7 - 20146 Milano - Tel. 02 4815703 - Cell. 340 5453974
Torna sù